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Incontinenza urinaria: un taboo per milioni di persone

L’incontinenza urinaria (UI) è una condizione  di cui soffre tra il 10% e il 20% della popolazione europea. Ed è tra le 5 patologie più diffuse al mondo. Eppure l’incontinenza urinaria è un taboo per milioni di persone. 

Incontinenza urinaria: genere ed età

L’incontinenza urinaria può insorgere a qualsiasi età e interessa sia la popolazione maschile, che quella femminile. I dati ci dicono che è più frequente nel sesso femminile e nella popolazione anziana. Ma anche le giovani generazioni soffrono di UI: il 20% dei casi femminili riguarda donne al di sotto dei 30 anni.  Il 40% dei casi riguarda, invece, donne con età compresa tra i 30 e i 50 anni.
Si stima inoltre che tra la popolazione anziana, il 30% delle donne e il 15% degli uomini soffrano di questa condizione. Pur essendo un problema tanto diffuso, l’informazione a riguardo tra la popolazione sembra essere scarsa. E questo è un problema grave qualora si abbiano dei sintomi di UI. Vediamo perché.

Incontinenza urinaria: il 30% non lo confessa nemmeno al medico

Seppure l’incontinenza urinaria incida sulla vita delle persone che ne soffrono in maniera prepotente causando in molti casi ripercussioni psicologiche e sociali, tuttavia chi ne soffre ha timore e vergogna a parlarne anche con il proprio medico. L’incontinenza urinaria è un vero taboo e questo vale sia per i più giovani che per gli anziani. Secondo uno studio condotto dall’European Association of Urology (EAU) il 30% di coloro che soffrono di UI non riesce a confessare il disagio neppure al medico di fiducia.
Da uno studio condotto dall’Università del Texas e diretto dalla Dott.ssa Joceline S. Fuchs, è emerso che gli uomini aspettano di media 32 mesi dai primi sintomi di UI prima di rivolgersi a uno specialista. *

Incontinenza urinaria ansia
Foto Credit: Andrea Piacquadio da Pexels

Studio EAU: tra taboo e disinformazione

Un recente studio condotto dall’European Association of Urology (EAU) ha preso in esame la situazione di 3,029 pazienti maggiorenni affetti da UI dei seguenti Paesi: Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e Olanda. I risultati emersi confermano la difficoltà delle persone a parlare della loro condizione e della disinformazione che c’è intorno all’argomento.

Solo l’8% dei soggetti partecipanti all’indagine dell’EUA ha indicato la giusta percentuale di diffusione della UI tra la popolazione. Il 30% non parla del problema né con il medico né con altre persone. A vergognarsi di più sono le donne (circa il 30%) rispetto agli uomini (circa il 20%). Il gruppo che maggiormente si vergogna sono gli olandesi di età superiore ai 55 anni. Infatti il 44% di questo gruppo non ha mai detto a nessuno di soffrire di incontinenza urinaria. 

UI: le ragioni del silenzio

Le ragioni per le quali il malato non dichiara il suo disturbo sono riconducibili a 2 principali motivi:

  • circa il 35% ritiene che il problema passi da solo
  • circa il 27% ha vergogna a parlarne

I risultati confermano la poca conoscenza che si ha sull’incontinenza urinaria nonostante sia una patologia che interessa 1 persona su 5 in Europa vi è molta disinformazione. Non solo l’errata credenza che possa passare senza alcun intervento specialistico, ma anche il ritenere che sia un problema solo degli anziani. Circa il 50% dei giovani intervistati tra i 18 e i 24 anni crede che sia un problema solo delle generazioni più vecchie.

Incontinenza Urinaria: gli italiani si vergognano più degli altri europei 

Gli italiani affetti da UI che hanno partecipato all’indagine dell’EUA sono stati 606. Di questi il 46% ha dichiarato che il problema di incontinenza sarebbe passato da solo ed è questo il motivo per cui non si sono rivolti a un medico. L’Italia si pone al primo posto come percentuale di coloro che soffrono di UI, ma non si rivolgono al medico
La disinformazione intorno all’incontinenza urinaria alimenta l’idea che passi da sola, ma anche che non sia un problema tanto diffuso. La vergogna a parlarne rallenta i tempi di guarigione per chi ne soffre e la possibilità di una convivenza con l’UI meno dolorosa.

Incontinenza urinaria femminile
Foto Credit: Engin Akyurt da Pexels

Incontinenza Urinaria femminile e stili di vita

L’incontinenza urinaria ha importanti ripercussioni sul benessere fisico, mentale e sociale delle donne.  Può cambiare completamente lo stile di vita di una persona. Spesso si provano  sentimenti di stigma e umiliazione. Può anche indurre i malati a ritirarsi o sviluppare l’ansia di stare in pubblico**.Molti studi hanno messo in evidenza che le donne con UI hanno anche maggiori probabilità di sviluppare  depressione e attacchi di panico.  Ovviamente molto dipende dalla gravità dell’UI. Uno studio su donne di età compresa tra 50 e 69 anni con grave UI ha rilevato in esse 80% in più nella possibilità di sviluppare depressione rispetto a coloro che non ne soffrivano.*** 

Anche la vita sessuale ne risente: si stima che il 25-50% delle donne con UI soffra di disfunzioni sessuali e 1/5 delle donne ha riportato una ridotta intimità nelle relazioni. ****

Incontinenza urinaria femminili: approfondimento qui.


*Joceline S.Fuchs, Nabeel Shakir Prolonged Duration of Incontinence for Men Before Initial Anti-incontinence Surgery: An Opportunity for Improvement

** Sinclair AJ, Ramsay IN. The psychosocial impact of urinary incontinence in women.The Obstetrician & Gynaecologist2011;13:143–148.

*** Felde, G., Ebbesen, M. H., & Hunskaar, S. (2017). Anxiety and depression associated with urinary incontinence. A 10‐year follow‐up study from the Norwegian HUNT study (EPINCONT). Neurourology and urodynamics, 36(2), 322-328.

**** Stavros Charalambous and Argyrios Trantafylidis. 2009. “Impact of urinary incontinence on quality of life” Pelviperineology 2009; 28: 51-53.

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