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Calcolosi Urinaria

La calcolosi urinaria è una malattia “sociale” infatti colpisce ambo i sessi durante il corso della vita. L’età con una più alta incidenza di calcoli è quella tra i 30 e i 50 anni. Si stima che nel nostro Paese ci siano 100 000 nuovi casi ogni anno. Chi ha avuto già un episodio di calcolosi ne potrà avere un altri negli successivi anni.

Che cosa è un calcolo

Il calcolo è una massa dura che si sviluppa da cristalli che, dalle urine “sovrasature”, si separano e crescono a formarlo già all’interno dei tubuli renali (strutture intrarenali).

Normalmente nelle urine si concentrano una quantità di sostanze chimiche che partecipano alla formazione dei cristalli (in termini tecnici queste sostanze vengono chiamate: promotrici), contrastate da altre sostanze chimiche, che inibiscono la precipitazione dei cristalli delle sostanze promotrici (inibitrici). E’ il gioco tra inibitori e promotori quello che impedisce, in condizioni normali, cioè in soggetti normali, la formazione dei calcoli renali, anche in condizioni critiche.

 

La formazione di calcoli è lo stesso processo chimico che comporta la precipitazione dello zucchero nella tazzina di caffè oppure quando si forma il sale nelle saline. Se la sostanza contenuta nelle urine è più concentrata del normale, rischia di precipitare. Questo non avviene nei soggetti sani. Nelle urine, infatti, ci sono delle sostanze che contrastano in maniera efficace la cristallizzazione.

I calcoli renali possono essere costituiti da varie componenti chimiche, singole o in combinazione. La maggior parte dei calcoli, nel mondo occidentale, è costituita da ossalato di calcio. A seguire, sempre con maggior frequenza in questi ultimi anni, dai calcoli di acido urico, poi costantemente da quelli di fosfato di calcio.

Capitolo a parte meritano i calcoli generati dalle infezioni delle vie urinarie provocati da batteri mediante reazioni chimiche con i sali disciolti nelle urine.

Calcoli di cistina

I calcoli di cistina spesso si manifestano fin dall’infanzia in pazienti portatori di una condizione patologica ereditaria definita cistinuria. Questi sovente causano calcolosi complesse, voluminose, fortemente recidivanti e difficili da trattare. Per tale motivo, a volte, sono richiesti approcci terapeutici diversificati.
Per ragioni ambientali e genetiche la nefrolitiasi è andata aumentando nei paesi occidentali negli ultimi 20 anni. Una volta che un soggetto ha avuto due calcoli renali, anche senza coliche, e senza espulsione, è più facile che ne sviluppi altri in seguito.

dimensione calcolo

Cura e prevenzione della calcolosi urinaria

La terapia dei calcoli urinari è diversa a seconda della sede del calcolo, delle sue dimensioni, della sua presunta composizione e degli effetti determinati dal calcolo sull’apparato urinario. Un calcolo non curato con il tempo aumenta di dimensioni. Esso  può causare infezioni urinarie e danni talvolta irreparabili ai reni (l’insorgenza di insufficienza renale cronica di grado lieve-moderato ha una frequenza del 20%).
Gli strumenti che abbiamo attualmente a disposizione per curare i calcoli urinari, a parte la terapia medica che può giovare in alcuni tipi di calcolosi, sono tutti caratterizzati da una minima invasività ed hanno pressoché soppiantato le tradizionali tecniche chirurgiche.

Anatomia del rene e delle vie urinarie

anatomia reneIl rene è l’organo del corpo che filtra il sangue depurandolo. Il risultato è la produzione di urina, la quale poi passa attraverso varie strutture per essere eliminata (“vie escretrici”). Le vie escretrici (calici, pelvi, uretere, vescica, uretra) si trovano in parte nel rene e in parte fuori. E’ un perfetto sistema idraulico con un serbatoio (la vescica) che ogni tanto viene svuotato.

La diagnosi di calcolosi renale

Oltre alla sintomatologia caratterizzata principalmente dal dolore tipo colica, il primo sintomo può essere dato da un’infezione delle vie urinarie o ematuria. Queste ultime due evenienze si presentano principalmente nel bambino.

Esami da eseguire dopo un sospetto di calcolosi.

– Esami del sangue: per valutare la funzionalità renale e l’eventuale stato infettivo.
– Esame delle urine e urinocoltura: per vedere eventuali cristalli, sangue, infezione.
– Ecografia renale: esame non invasivo che per mezzo di ultrasuoni permette di individuare calcoli e se c’è una dilatazione delle vie urinarie.
– Radiografia dell’apparato urinario: ci permette di vedere calcoli che contengono calcio (quelli di cistina e di acido urico sono quasi invisibili).
– TAC senza mezzo di contrasto che permette di vedere qualunque tipo di calcolo, in qualunque sede
– Urografia: permette uno studio accurato della forma delle vie escretrici e della posizione del calcolo (anche se non visibile alla radiografia). Viene eseguito attraverso l’introduzione nelle vene di un mezzo di contrasto che viene escreto dal rene.
– Studio metabolico nelle urine delle 24 ore per valutare l’esistenza di cause favorenti la calcolosi.
– Scintigrafia renale: se c’è un sospetto di danno renale. Viene eseguita mediante l’introduzione di sostanze radiomarcate nel sangue le quali vengono eliminate dal rene dando, così, informazioni sul suo funzionamento.

Una volta avute informazioni certe di calcolosi l’urologo valuterà la migliore terapia per la risoluzione del problema

La colica renale (“il dolore”)

calcolosi - colica renaleLa sintomatologia dolorosa associata alla presenza di un calcolo nell’apparato urinario è detta “colica renale”. Si ha per una distensione improvvisa del rene (idronefrosi) causata da un accumulo di urine al suo interno. Infatti le normali vie di eliminazione delle urine stesse sono occupate da un calcolo.
Il dolore inizia nella regione lombare e spesso, se il calcolo si muove nell’uretere, si associa a dolore al fianco, all’inguine e ai genitali.
In presenza di colica renale, la prima cosa da fare è alleviare il dolore (terapia medica). Poi bisogna capire la localizzazione e le dimensioni del calcolo (esami diagnostici).  Infine rimuovere il calcolo (terapia endoscopica-chirurgica).

colica renale

Che cosa è il “doppio J”

E’ un tubicino di plastica, flessibile con due riccioli alle estremità, che lo mantengono fermo dopo il suo posizionamento. La sua funzione è quella di permettere il passaggio delle urine anche in presenza di un calcolo e quindi evitare la sofferenza renale e il dolore per il paziente. Spesso dopo il posizionamento del doppio J, vi può essere lo stimolo frequente a urinare e un po’ di sangue nelle urine che scompare dopo qualche giorno.

Quali sono i possibili interventi per rimuovere i calcoli: leggi qui.

Dieta per la litiasi urinaria

Da ultimi studi effettuati si è visto infatti che non è molto importante il contenuto di calcio presente nell’acqua. La cosa fondamentale è bere in abbondanza.

Dieta per la litiasi calcica-ossalica

Cibi permessi

  • Carne fresca: vitello, pollo, tacchino, coniglio, cavallo, maiale meglio se arrosto o lessati. La carne va scelta nella parte magra e va scartata la pelle del pollame
  • Pesce: di qualunque tipo , a volontà. (merluzzo, sogliola, orata, seppia, cernia etc.)
  • Uova: con moderazione (non più di 1-2 a settimana)
  • Cereali e derivati: pane di frumento, di segale, di granturco, integrale, grissini, fette biscottate, pasta, riso, fiocchi di avena, semolino
  • Latte e latticini (con moderazione): latte magro (non più di 1 tazza al giorno), formaggi freschi.  Tra cui mozzarella, certosino, fiordilatte, brie, ricotta di mucca, camembert, provola affumicata, pastorella
  • Frutta: fresca e ben matura, di qualsiasi tipo.
  • Verdure: asparagi, carote, cavolfiore, cetriolo, cipolle, fagiolini, finocchi, lattuga, melanzane, peperoni. Ma anche pomodori maturi, porri, radicchio, ravanelli, sedano, zucca, zucchine.
  • Patate (300 gr. al giorno)
  • Verdure (con moderazione): bieta, carciofi, indivia, cicoria da taglio, cardi, broccoli di rapa.
  • Dolci: miele, marmellate, dolci senza crema, gelatine.
  • Bevande: thè leggero, caffè d’orzo, acqua oligominerale, Coca Cola.
    Zucchero a volontà
  • Cibi vietati
  • Carni e pesci conservati, carne di maiale, insaccati in genere. Selvaggina, interiora (fegato, trippa, cervello…), brodo e sughi di carne
  • Molluschi e crostacei
  • Verdure: spinaci, acetosella, barbabietole rosse, prezzemolo, legumi di ogni genere (lenticchie, piselli, fagioli, ceci).
  • Formaggi salati, fermentati e stagionati
  • Frutta secca ed oleosa (mandorle, noci, nocciole), rabarbaro
  • Dolci: cacao e cioccolata
  • Caffè, vini forti e liquori

Dieta per litiasi uratica o cistinica

Cibi permessi

  • Carne: rossa o bianca in piccole quantità (vitello, manzo, pollo, coniglio, agnello, tacchino, carne senza brodo).
  • Condimenti: olio e burro crudi.
  • Pesce: fresco a volontà, cotto ai ferri, meglio non lessato (trota, nasello, spigola, sogliola, rombo palombo, cernia).
  • Uova: crude o cotte
  • Cereali e derivati: pane, grissini, fette biscottate, riso, pasta, semolino, fiocchi di avena.
  • Latte e latticini (con moderazione): latte scremato, formaggi freschi. Tra questi: mozzarella, crescenza, scamorza, fior di latte, fontina, Bel Paese, asiago e ricotta. Burro, crema e gelati, yogurt.
  • Verdure: patate, carote, zucchine, insalate, sedano, cicoria, coste, radicchio, cavoli. Asparagi spinaci, melanzane, rape, barbabietole, pomodori freschi.
  • Dolci: miele, marmellate, budini, creme, gelati e gelatine di frutta.
  • Frutta: fresca di ogni tipo; si raccomanda l’assunzione del succo di 2 limoni al giorno
  • Sale con moderazione

Cibi vietati

  • Pesci e carni conservati insaccati in genere
  • Selvaggina, carne di maiale,interiora (fegato, trippa, cervello, rognone, cuore)
  • Brodo di carne, sughi di carne
  • Molluschi e crostacei
  • Verdure: funghi, carciofi sott’olio e legumi in genere
  • Formaggi fermentati e stagionati e piccanti, panna
  • Dolci: cacao e cioccolato
  • Tè, caffè, alcol.
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