Ureterorenoscopia Diagnostica e Terapeutica (RIRS – Retrograde Intra Renal Surgery)
Che cos’è
Da oltre 10 anni, grazie ai miglioramenti tecnici, la Retrograde Intra Renal Surgery (RIRS, Chirurgia Intra Renale Retrograda) è diventata una realtà oltre che una esigenza. L’Ureterorenoscopia è una manovra endourologica che viene eseguita a scopo diagnostico e/o terapeutico per alcune patologie dell’uretere o della via escretrice intrarenale.
Grazie a questa tecnica oggi si può esaminare endoscopicamente anche la via escretrice superiore e fare una diagnosi esatta.
Indicazioni
Le indicazioni per questa tecnica sono:
– calcolosi ureterale e renale (malattia che più frequentemente viene trattata con questa metodica);
– stenosi ureterali, del giunto pielo-ureterale, degli infundiboli caliceali;
– tumori della via escretrice;
– corpi estranei.
Vantaggi dell’Ureterorenoscopia
L’Ureterorenoscopia è una tecnica mininvasiva. Permette di esplorare e di intervenire direttamente sulle vie escretrici senza traumatismi per il paziente. Sostituisce la chirurgia a cielo aperto con relativi innumerevoli vantaggi per il paziente.
Tra questi vantaggi c’è il tipo di anestesia. Infatti la procedura endoscopica non richiede una anestesia generale, bensì una peridurale o spinale (non si ha la percezione dolorosa dalla pancia in giù). In alcune procedure, però, può essere utile un’anestesia generale poiché, permettendo di controllare le escursioni respiratorie, consente al chirurgo di operare con maggiore precisione. Questo permette al paziente di essere vigile durante l’operazione pur non avvertendo alcun tipo di fastidio
Tecnica (guarda l’intervento)
L’Ureterorenoscopia viene condotta utilizzando uno strumento, l’ureterorenoscopio flessibile a fibre ottiche, di pochi millimetri di diametro (2-3mm) che, passando attraverso l’uretra e la vescica, è introdotto nell’uretere e fatto risalire nello stesso.
Tale strumento è dotato di un sistema ottico, collegabile con una telecamera, che consente di esplorare l’uretere e le cavità renali e di un canale attraverso il quale si possono introdurre strumenti (es: pinze, sonde, fibre laser etc…). Essi consentono manovre operative come: prelievo bioptico, laser ablazione di tumori e angiomi, rottura di calcoli renali, asportazione di frammenti, corpi estranei.
Questo intervento, nella maggioranza dei casi, è condotto in un tempo che varia tra i 30 e i 60 minuti. In alcuni casi particolarmente complessi la durata può essere maggiore.
Nel trattamento della calcolosi ureterale (patologia per la quale si utilizza maggiormente l’ureterorenoscopio semirigido) l’Ureterorenoscopia consente in più del 90% dei casi di risolvere con successo il problema.
Complicanze da Ureterorenoscopia
Le complicanze più frequenti sono:
– ematuria (sangue nell’urina),
– febbre,
– perforazione ureterale.
Una perforazione ureterale di modesta entità non è quasi mai un evento importante ed è sempre trattata conservativamente tramite drenaggio dell’uretere con stent.
In casi rari, si possono verificare lesioni più gravi dell’uretere fino ad una avulsione completa dello stesso. Questi possono comportare la necessità di un intervento chirurgico a cielo aperto.
Altre possibili complicanze che possono verificarsi a distanza di tempo da questa metodica sono rappresentate da stenosi ureterale e reflusso persistente di urina dalla vescica al rene. Tali complicanze sono tuttavia rare, soprattutto oggi, in quanto abbiamo a disposizione strumenti di piccolo calibro che riducono al minimo il traumatismo dell’uretere.
È buona regola, dopo l’esecuzione di una Ureterorenoscopia, posizionare un catetere ureterale (stent) che mantiene pervio il canale ureterale prevenendo l’insorgenza di coliche renali nel postoperatorio. Esso sarà rimosso dopo qualche giorno (7-15 in media).
Se la manovra risulta particolarmente semplice e veloce si può evitare di posizionare lo stent.
Al termine dell’intervento, si posiziona un catetere vescicale per qualche ora in attesa che l’anestesia venga smaltita.
Ricovero
L’intervento viene eseguito in regime di ricovero con dimissione dalla struttura ospedaliera la giornata seguente all’intervento, previa verifica medica, da parte del chirurgo e dell’anestesista, delle condizioni cliniche del paziente.
Per l’insorgenza di eventuali complicanze il ricovero può prolungarsi fino alla risoluzione delle stesse.
L’Ureterorenoscopia non necessita di particolare preparazione. Sono necessari alcuni accertamenti (ECG, Rx Torace, esami del sangue e dell’urina), per il fatto che viene eseguita in anestesia. Tale intervento può essere eseguito anche in paziente che assuma Anticoagulanti, Aspirina, Antiaggreganti senza necessità di sospendere il farmaco.